Come ragionare come un meccanico potrebbe essere la chiave per risolvere il tuo DCCM

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Ti sarà sicuramente capitato di dover portare la macchina dal meccanico per un rumore sospetto a cui non riuscivi a dare una spiegazione plausibile ma che ti ha fatto subito a pensare al peggio.

Ai freni, alle pastiglie, al radiatore, al motore o a qualsiasi altri pezzo della tua macchina con un prezzo che varia da 50 a 1000 euro.

Ti sei mai soffermato ad osservare cosa fa il meccanico?

Prende un computerino, lo attacca alla macchina e lascia che il miracolo si compia.

Dopo 5 minuti e vari test elettronici tira fuori dal cilindro il problema che affligge la tua compagna di avventura su strada e ti presenta un piano di attacco per cercare di risolverlo nel minor tempo possibile.

Questo è più o meno quello che succede e vorrei che ti soffermassi su un passaggio particolare di questo approccio perchè ti permette di comprendere il motivo per cui dopo tutte le visite che hai fatto e i trattamenti che hai provato il tuo problema si fa ancora sentire.

Partiamo dalle basi: la macchina, così come il corpo umano, è un insieme di sistemi. Sistemi che dialogano e cooperano per fornire la prestazione migliore.

Non sono un esperto di meccanica – anzi, non ci capisco assolutamente nulla – però conosco discretamente bene il corpo umano e i vari sistemi che lo compongono tanto che posso affermare che ognuno di essi è strettamente collegato agli altri.

Questa peculiarità del sistema corpo può essere allo stesso tempo sia il suo aspetto più forte sia quello più debole.

SI perchè un problema in un determinato “pezzo” del nostro organismo può andare a disturbare mediante tutte le varie connessioni neurologiche e meccaniche i vari distretti a distanza.

Un pò come quando rompi un pezzettino del motore che apparentemente può sembrare inutile e superfluo ma che alla fine riesce a far si che la potenza della macchina cali a picco in un attimo.

Ti sto parlando di questa somiglianza tra corpo e macchina perchè quel sistema di diagnosi elettronica insieme ai test che il meccanico fa per comprendere il problema, potrebbero essere applicati allo stesso modo anche al corpo.

Dico “potrebbe” perchè molti terapisti non lo fanno.

Gli viene presentato un sintomo e subito si buttano a capofitto nel trattare il sistema che manifesta il problema.

Se prendiamo i DCCM, questa tipologia di problema nel 90% viene approcciato con una metodica ben precisa: lavorare a livello della bocca e della cervicale.

Molto spesso vengono utilizzati bite o trattamenti ai muscoli della bocca senza neanche prendere in considerazione il fatto che, come per la macchina sia necessario fare dei test prima di decidere da dove partire, anche per il corpo vale lo stesso discorso.

Ed ecco che subito viene prescritto un bite fantasmagorico che risolverà tutti i problemi…

oppure, viene applicato un fantastico thrust cervicale che per il tempo esatto di una deglutizione potrebbe anche farti bene ma, se quella vertebra fosse un semplice compenso, finita la deglutizione si riposizionerà nello stesso modo di prima.

Piccolo inciso.

Quando fai una visita da un osteopata che ti scrocchia dalla testa ai piedi come un grissino promettendoti che starai bene…

che il tuo disturbo CCM passerà…

e che torneri libero come un uccellino a fare tutto quello che facevi prima…

ti sta dicendo una gran cavolata.

Scusami se sono così diretto, ma è la verità.

Fosse così semplice approcciare un DCCM non ci sarebbero pazienti che girano da anni alla ricerca di una soluzione che migliori il loro benessere generale.

Tornando sul concetto della vertebra e della deglutizione ti voglio svelare un segreto.

Possiamo trovare trovare tre tipologie di DCCM:

  • primari
  • secondari
  • misti

Nel primo caso, approcciare il sistema CCM porterà risultati duraturi.

Nel secondo caso, approcciare il sistema CCM non porterà risultati.

Nel terzo caso, approcciare solo il sistema CCM porterà risultati brevi.

In sostanza, come vedi, ogni DCCM può avere una natura diversa e di conseguenza necessiterà di un trattamento diverso.

Sulla base della mia pratica clinica che, seppur non decennale, mi ha permesso di vedere parecchi pazienti con questi disturbi, ti posso confermare che la maggior parte di questi problemi sono MISTI. Cioè abbiamo più sistemi – tra cui il CCM – che lavorano insieme per creare il sintomo che poi, per qualche causa particolare, si manifesta proprio a quel livello.

Ma proprio per via della natura mista del problema l’approccio univoco su quel sistema non potrà che fallire.

Questo è uno dei motivi per cui molte terapie falliscono costringendo i pazienti a girare come delle trottole in cerca di un po’ di pace.

Ecco perchè dobbiamo imparare dai meccanici che hanno a che fare con sistemi complessi come le macchine ogni giorno.

Il loro sistema di diagnosi basato su un computer e su un numero elevato di test e di reset permette di raggiungere il problema ed, una volta compresa la sua natura, risolverlo nel migliore dei modi.

Questo è proprio quello che faccio con il mio Protocollo di Reset Osteopatico applicato ai DCCM.

Prima si testa il sistema…

poi si resettano i sistemi disfunzionali così da comprendere quelli primari e quelli secondari…

poi si ritesta per valutare i cambiamenti…

e solo in ultima battuta i sistemi primari – e non quelli secondari – vengono trattati.

Il fatto di resettare i vari sistemi prima di trattarli definitivamente fa si che si vada sul sicuro.

Permette a te e a me di poter essere certi che il trattamento che andremo a fare sarà risolutivo o che il terapista che si occuperà di te, nel caso non sia di mia pertinenza il problema, possa avere un risultato certo.

Capisci bene che lavorare così ti evita di dover girare mille terapisti…

di dover spendere milioni di euro in visite e trattamenti che, solo dopo, si rivelano inutili.

Manda una mail a daniele.aleo@hotmail.it per prenotare subito una visita con il Protocollo di Reset Osteopatico.

Ti aspetto.

A presto

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