Esiste un’autostrada a 4 corsie che collega la fibromialgia e dolore cranio-cervico-mandibolare?
04/04/2020Sai quali sono i due sistemi che potrebbero far deviare la tua mandibola?
12/02/2022Caro lettore,
Hai mai sentito parlare dell’ “effetto farfalla” ?
Quello strano effetto tale per cui “un battito d’ali di una farfalla in un determinato punto del globo può provocare un uragano esattamente dall’altra parte del mondo”.
Immagino di si, è un detto derivante dalla fisica e dalla teoria del caos molto conosciuto.
Ma cosa può mai centrarci questa teoria, seppur tanto filosofica e bella, con le problematiche e i dolori del sistema cranio-cervico-mandibolare?
Te lo spiego subito perchè è proprio in queste righe che potrebbe nascondersi il motivo per cui tutti i vari trattamenti che hai fatto non sono andati a buon fine costringendoti a dover ricercare ogni volta un nuovo servizio per uscire dalla morsa del dolore.
Seguimi…
Sono convinto che se sei una di quelle persone che soffre di un DCCM da tanto tempo oramai avrai compreso che il nostro corpo non può essere diviso in tanti sistemi differenti che non dialogano in alcun modo tra loro.
Al contrario, dovrebbe essere rappresentato ed interpretato come un enorme e vivente puzzle da 1 miliardo di milioni di pezzi, se non addirittura di più, che vivono all’unisono tra un aiuto reciproco e l’altro.
Una disfunzione in un sistema preciso – per esempio, il bacino – può scatenare una risposta di dolore anche in un sistema che apparentemente non c’entra nulla ed è molto lontano da lui, come può essere per esempio la bocca.
Ed ecco che abbiamo già compreso come poter collegare il detto filosofico di prima al nostro organismo visto che una disfunzione in un distretto qualsiasi può ripercuotersi su un altro distretto anche molto lontano da lui.
Tutto questo mi serve per dirti una cosa molto importante che ti metterà al riparo da molto problemi futuri e potrebbe spiegarti come mai tutte le terapie che hai svoto fino ad esso hanno fallito ma prima ho bisogno di spiegarti ancora un aspetto.
Il nostro corpo è come un iceberg
Il nostro corpo è come un gigante iceberg.
Un immenso icerberg che anziché essere immerso nell’oceano del circolo polare artico è immerso nella società odierna e che si porta dietro un vissuto unico e irripetibile.
L’aspetto che più accomuna il nostro corpo alla grande massa di ghiaccio che ognuno di noi ha odiato nel finale del Titanic è che in tutte le due situazioni esiste una parte nascosta, che ai più non è visibile, e una parte in superficie.
Nell’iceberg abbiamo l’area sotto il livello del mare, che di solito è la parte che sostiene tutto l’ambaradan, e poi abbiamo la parte in superficie, la punta che è alla mercè delle navi e dei grandi ricercatori.
Nel nostro corpo è esattamente la stessa cosa.
Il sintomo è quello che vediamo, che raccontiamo e che la maggior parte degli operatori cerca di trattare come l’unica fonte di cui nutrirsi.
“L’importante è eliminare il sintomo” è la frase che rimbalza di più tra i vari terapisti.
Io, al contrario, la farei diventare ” l’importante è eliminare la causa che genera il sintomo” ma questo è un altro discorso.
Tornando al nostro iceberg-corpo, abbiamo poi la parte nascosta che rappresenta la vera causa del problema.
Allo stesso modo, la base fondante del nostro iceberg è quella sotto il livello dell’acqua.
Purtroppo la maggior parte dei terapisti questo semplice discorso non lo comprende o non lo vuole comprendere.
Pensano di poter risolvere tutto con qualche scrocchio o con qualche esercizio o, molte volte, inviando il povero paziente a fare un bite o a fare una visita con l’ortodonzista senza aver prima di tutto verificato se tutti questi sistemi siano la vera causa del problema.
Perchè si, è vero, la mandibola – anzi, il sistema occlusale – molte volte è causa del DCCM, ma altre volte è solo spettatore non pagante.
Non pagante perché può succedere che non abbia nessun ruolo nella genesi del dolore nonostante lo stesso si sviluppi proprio li.
Se ci pensi, quando hai una colica non è che ti fa male il rene direttamente ma ti può venire un fortissimo dolore alla zona laterale della schiena. La stessa cosa si osserva con l’infarto il cui segno predominante è il formicolio al braccio sinistro.
Come vedi il sintomo e la causa non devono per forza coincidere anzi, se posso dire la mia, non coincidono quasi mai.
Nel caso invece fosse spettatore pagante vuol dire che ha un ruolo nel dolore ma spetta a noi comprendere se in modo primario o secondario.
Cioè se sia realmente primario o stia solo compensando un problema altrove.
Adesso ti voglio fare una domanda…
sai cosa succederebbe al tuo corpo se venisse trattato un compenso senza però occuparsi di ciò che l’ha causato?
Immaginail tuo corpo come un vecchietto con un po’ di acciacchi che cammina con il bastone per la strada.
Quel bastone è la sua salvezza.
Gli evita di sentire quei tremendi dolori alla schiena, alla gamba e al ginocchio.
Si comporta come fosse una stampella.
Cosa succederebbe a questo signore se così, tutto d’un colpo, gli togliessimo il bastone?
Volerebbe per terra e, molto probabilmente, si farebbe anche molto male.
Adesso trasporta la situazione del vecchietto con il bastone al tuo corpo e al tuo dolore al collo.
Se la tua cervicale fosse il tuo bastone?
O se la tua bocca fosse il tuo bastone?
O ancora, se il tuo bacino fosse il tuo bastone?
vuoi sapere cosa succederebbe se, da un momento all’altro, un osteopata decidesse di utilizzare una di quelle tecniche violente – i famosi scrocchi – sulla tua cervicale o sulla tua mandibola o sul tuo bacino senza aver prima valutato se quella struttura fosse realmente una primarietà e non un semplice compenso?
Voglio essere onesto…
sarebbe un grosso problema.
Potrebbero risvegliarsi dolori che pensavi di aver dimenticato…
oppure potrebbero comparirne di nuovi che mai avresti voluto provare…
o, come molte volte succede, potresti non avere alcun miglioramento dalla terapia.
E tutto ciò succede perché il corpo è fatto di sistemi che parlano e che si auto-aiutano in caso di bisogno, anche se tra di loro ci sono ossa, muscoli e visceri che apparentemente non hanno nulla in comune.
Quindi, un blocco al bacino post caduta in motorino può obbligare il corpo a richiedere aiuto all’anca e, di conseguenza al ginocchio, e di conseguenza alla caviglia…
e tutto potrebbe portare ad un dolore alla caviglia.
Tratteresti questo distretto tu?
Tratteresti il ginocchio?
Io ci penserei bene…
Un altro caso potrebbe essere una disfunzione cervicale marcata causata magari da un tamponamento molto forte che può obbligare la tua mandibola a spostarsi a dx o sx per compensare…
serve il bite?
Serve l’apparecchio?
Serve trattare la cervicale?
Serve fare entrambi?
Penso ch ela risposta sia scontata. Se la mandibola è un compenso servirà solo trattare la cervicale. E basta.
il compenso è un aiuto e non va mai trattato perché cadresti a terra come se togliessi il bastone al vecchietto acciaccato.
Quindi, se dopo mille terapie diverse:
- hai avuto un peggioramento dei sintomi…
- hai visto nascere nuovi sintomi mai provati…
- non hai avuto nessun miglioramento…
vuol dire che tutti si sono solo concentrati sulla punta del tuo iceberg e non sulla base.
E tutto ciò, ovviamente, non poteva farti uscire dal tunnel del DCCM.
In nessun modo.
Era molto più semplice appiopparti un farmaco antidipressivo…
o un miorilassante…
o un bite classico…
o farti una tecnica sulla cervicale convinto di risolvere tutti i problemi…
In sostanza, se si limitano ad analizzarti il sintomo senza andare a ricercare altrove lo fanno per non avere rogne.
Ma visto che, ragionare così può creare più disastri che altro, io ho deciso di creare il Protocollo di Reset Osteopatico che mi permette di scoprire e trattare solo i sistemi primari che generano il problema.
Perché basta un semplice trattamento eseguito su una struttura compenso e non sulla primaria a mettere il paziente in forte crisi.
Ovviamente, per poter essere sicuri di intervenire sulla primarietà e comprendere quali strutture siano primari e quali no è necessario:
- testare
- resettare
- rivalutare
- trattare
Se vuoi scoprire il Reset Osteopatico non devi far altro che inviare una mail a daniele.aleo@hotmail.it.
A presto