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04/01/2023Oggi non voglio parlare di DCCM o di disturbi alla testa, al collo o alla bocca.
Voglio bensì parlare di un disturbo che si presenta molto spesso in pazienti che passano giornate intere sedute alla scrivania a districarsi tra pc e stampe di ogni tipo.
Quindi, se anche tu sei un lavoratore da pc che si alza solo per andare in bagno o mangiare e soffri di disturbi alle anche, leggi attentamente questo post perchè potrebbe tornarti molto utile.
F. è un uomo molto distinto.
Ex dirigente di causa farmaceutica che, però, odia i farmaci. Un paradosso alquanto strano però così è. Adesso fa il consulente e trascorre diverse ora al giorno alla scrivania tra numeri, fogli e file exel.
Il motivo per cui è venuto a trovarmi è in realtà una visita di controllo perchè il suo vecchio terapista non era più reperibile.
Mi racconta che in generale sta molto bene da quando ha cambiato drasticamente alimentazione e i suoi disturbi muscolo scheletrici sono praticamente spariti.
Ma ce n’è ancora uno che sembra non migliorare del tutto.
Un dolore in zona inguinale a destra che non riesce ad eliminare. Il fastidio ogni qual volta si alza dalla sedia è abbastanza fastidioso e non riesce a trovare una soluzione.
Nel mentre che mi parla vedo che tira fuori tutti gli esami svolti in passato….
tutti negativi.
“Però, Daniele io sto ancora male”, mi dice.
Comprendo la sua frustrazione e decido di indagare meglio questo dolore.
Dove si sviluppa…
se ci sono posizioni che lo fanno cessare o diminuire…
o se insorge in momenti specifici.
Niente, il dolore è quasi sempre presente e aumenta quando si alza in piedi dalla posizione seduta.
Ed è qui che mi si attiva un campanello.
Molto spesso i dolori all’anca di questo tipo sono riconducibili ad una debolezza dello PSOAS, un muscolo estremamente importante che collega anca e schiena.
Per farla breve, il cervello ha chiesto a questo muscolo di smettere di fare il suo lavoro. E lo a fatto perchè in questo modo un disturbo più vecchio può essere gestito.
Sostanzialmente, il corpo ha messo una pezza.
Tornando allo psoas, si tratta di un muscolo che entra in contatto con diverse strutture tra cui il colon e la zona terminale dell’intestino e quindi è molto sensibile a cambiamenti in queste zone.
Segno questa cosa sui miei appunti e continuo.
Mi racconta che ha fatto la gastroscopia – negativa -, la colonscopia – negativa – e che ha svolto tutti gli esami per le intollerenze alimentari.
Ed è proprio da quest’ultimo esame che giungono informazioni interessanti.
E’ risultato intollerante al lattosio – chi non lo è? – , alla soia, alle uova e al grano.
Per quanto riguarda i primi 3 ingredienti, li ha eliminati completamente; ma per il grano sta facendo parecchia fatica.
Il pane caldo e soffice dell’ora di pranzo è ancora un must che non riesce ad eliminare nonostante poi, guarda caso, i dolori aumentino sempre dopo le ore dei pasti.$
Sarà un caso? Il caso non esiste.
Decido di iniziare la valutazione partendo subito da quella che è la valutazione delle anche e della parte viscerale.
Ed è qui che scopro delle cose molto interessanti attraverso i test kinesiologici del Metodo di Reset Osteopatico.
Lo psoas dx è completamente spento.
Il quadricipite dx è completamente spento.
E la valvola ileocecale, se stimolata, evoca un dolore molto forte in tutta la zona intestinale e non.
Infatti, se vado a premere in questa zona localizzata, all’incirca, a metà di una linea obliqua immaginaria tra ombelico e anca, lui salta in aria. Ma salta in aria nel vero senso della parola.
Stupito mi chiede cosa fosse quel punto e armandomi di carta e penna gli spiego un pò di anatomia viscerale che nessuno gli aveva mai illustrato.
Giunto a questo punto faccio la solita domanda.
Ma che cosa faceva il vecchio terapista quando andava in studio da lui?
La risposta la sapevo già, ma volevo la conferma.
Mi racconta che gli scorcchiava la cervicale, il bacino e che poi gli tirava tutto l’arto inferiore per far si che l’anca scrocchiasse.
Lui stava bene per qualche giorno ma poi le fitte ritornavano.
Decido così di usare un trattamento molto banale sulla valvola ileocecale per rivalutare poi i cambiamenti a livello dello psoas e del quadricipite destro. Per quanto il dolore in proiezione della valvola fosse molto forte, dopo qualche minuto di trattamento il tuttosvanisce.
Ritesto i muscoli con i test kineisologici e sembra che la situazione sia rientrata: dolore diminuito nettamente.
Ed ecco che arriva la domanda fatidica…
ma questo trattamento mi farà spegnere completamente il dolore?
La mia risposta è stata molto onesta.
Gli ho spiegato che quella valvola molto spesso si infiamma per motivi alimentari ed infiammatori…
ergo il mio trattamento poteva aiutare a far lavorare un pochino meglio il distretto ma il vero cambiamento andava fatto a tavola e sull’infiammazione generale.
Se vuoi maggiori informazioni ti lascio qui questo studio molto interessante sull’associazione tra disturbi intestinali e dolore.
Fermo restando che lui aveva già avuto un netto miglioramente eliminando il lattosio, come da consiglio medico, c’era ancora un alimento che assumeva giornalmente nonostante l’intolleranza: il grano.
Dopo avergli spiegato questo piccolo passaggio decidiamo di fare una prova insieme.
Fissiamo insieme la prossima visita a gennaio e gli chiedo di provare a non assumere grano per i 4 giorni prima della visita per vedere se per caso la valvola e l’intestino potessero apprezzare questa tipologia di approccio.
Nel frattempo, gli consiglio una visita da un gastroenterologo che si occupi di medicina funzionale per vedere se qualche tipologia di prodotto naturale potrebbe aiutarlo ad arginare più velocemente il problema.
Questo piccolo caso studio mi serve per farti comprendere che in caso di dolori come questi non è sempre necessario scrocchiare tutte le vertebre…
o scrocchiare l’articolazione interessata…
per eliminare il dolore defintivamente.
Se non si va all’origine del problema il dolore ritorna e tutto torna come prima.
Il benessere temporaneo dopo la visita piena di scrocchi è un campanello d’allarme che il trattamento non era mirato a identificare la causa del problema iniziale ma solamente a lavorare sui compensi secondari.
Se il problema è di tipo biochimico, vedi una valvola ileocecale o una disbiosi…
ed è questa situazione ad obbligare il corpo a generare dolore…
perchè devo perdere tempo a scrocchiare tutte le vertebre o le articolazioni del corpo del mio povero paziente?
Perchè?
Per questo motivo con l’approccio del Metodo di Reset Osteopatico e i 3 Step l’obiettivo è di andare a scoprire la causa funzionale del problema e gestirla nel migliore dei modi.
In questo preciso caso, inviando il paziente ad un controllo più approfondito e a suggerirgli di rispettare quello che era emerso dagli esami allergologici.
Se vuoi anche tu scorprire la causa funzionale del tuo disturbo non ti resta che contattarmi al 3496859917 e approfittare della prova gratuita dei 2 Step del Metodo di Reset Osteopatico.
A presto, Daniele