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Oggi voglio raccontarti una storia alquanto particolare che mi è successa in studio.
Ricevo un paziente di 50 anni che lamentava dolore alla schiena da qualche tempo.
Un dolore classico che si presentava quando si abbassava e si rialzava, che non irradiava e che non gli impediva la vita giornaliera. Però, nonostante non fosse un dolore invalidante, era stufo di sopportarlo.
Mi racconta che in passato era già andato da altri osteopati che gli scrocchiavano il bacino con delle tecnice particolari a detta sua ma, dopo qualche giorno di benessere, questa sensazione di fastidio tornava come prima.
Facciamo una lunga chiacchierata.
Decido di chiedere maggiori informazioni sui trattamenti pregressi e su che tipo di controllo aveva fatto per questa schiena.
Mi riferisce che aveva fatto esami radiologici ma non era emerso nulla di particolare.
Inizio ad osservare la postura di questo signore e osservo una cosa particolare:
la struttura che più sembrava in sofferenza era il collo, non tanto la schiena.
La testa era molto anteposta…
i muscoli trapezi erano molto tesi…
e i muscoli anteriori del collo sembravano duri come il marmo.
Tutto ciò mi fa decidere di porre attenzione non tanto alla schiena quanto proprio al sistema cranio-cervico-mandibolare.
Inizio ad applicare la seconda fase del Metodo Di Reset Osteopatico e di iniziare con tutti i test del caso.
Stranamente, il sistema che è risultato primario era LA BOCCA.
Non mi stupisce.
Un case report molto interessante indicizzato su PubMed di cui ti lascio ha dimostrato che può esistere una relazione funzionale tra la bocca e il bacino. Tanto che una terapia mirata a livello odontoiatrico può essere utile per non percepire più dolore.
Ovviamente, il mio ruolo in questo caso è comprendere se effettivamente il sistema primario della bocca stia influenzando il sistema secondario del bacino.
I test mi confermano questo.
Ed è così che inizio ad osservare la mandibola e i denti per avere una maggiore chiarezza.
Ed ecco che mi salta subito all’occhio che il paziente non aveva 3 denti.
In più, queste edentulie, erano tutte dallo stesso lato.
Mi racconta che in 10 anni li aveva persi tutti e tre e che, da quando anche l’ultimo era stato tolto, aveva iniziato a masticare sempre a sx.
Ed ecco che, con questo piccolo aggiustamento funzionale, si è instaurata subito una classica masticazione sx con ipertonia di tutti i muscoli masticatori da quel lato che ha creato uno scompenso posturale enorme.
Il bacino si era messo in torsione per cercare di compensare fino a quando ha potuto.
Quindi?
Se il dolore alla schiena fosse frutto della bocca, che si fa?
Di certo non si inizia a scrocchiare tutto il corpo.
Non si scrocchiano le cervicali ne tantomeno il bacino.
Decido così di passare alla fase di Reset.
Resetto l’occlusione con il test dei Rulli e rifaccio fare il movimento che evocava dolore al paziente.
Con tutto lo stupore del caso, il suo dolore era completamente sparito.
Poteva scendere e salire dalla posizione del ponte senza provare più dolore.
In questo preciso caso, il mio compito era finito.
Che senso avrebbe avuto continuare a trattare altri distretti sperando in una risoluzione?
Che senso avrebbe avuto far sprecare soldi e tempo al paziente non potendo dargli una soluzione reale al problema?
So che stai pensando che altri osteopati utilizzano tecniche muscolari per trattare i muscoli della bocca.
La realtà è che in caso di edentulia – di mancanza di denti – saranno sempre loro a comandare.
E tutti i massaggi del caso sul massetere o sugli pterigoidei non avrebbero nessun beneficio perchè ad ogni singola deglutizione il sistema si riorganizzerebbe come prima.
Ergo…
decido di inviare il paziente al dentista per capire in che modo si potesse intervenire in bocca e, nello stesso tempo, aiutare il paziente con il suo mal di schiena.
Sarà poi lui a decidere come gestire il problema e io lo rivaluterò a lavoro finito.
Questo è il metodo di Reset.
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A presto
